Geillis e la gelatina di more

Avere un compagno cacciatore-raccoglitore ha una serie di vantaggi scontati e meno.
Più precisamente è un pescatore-raccoglitore nel senso che distribuisce i pesci che pesca e che noi non mangiamo (vergogna) e raccoglie le cose più disparate dai beneficiati della sua pesca.
L’altra sera per esempio è tornato a casa con un cestino di more selvatiche.

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E’ necessario premettere che non sono mai stata un’appasionata di frutti di bosco, diciamo che nei primi vent’anni della mia vita mi rassegnavo ai frutti di bosco solo quando erano finite fragole e ciliegie mentre fichi e susine dovevano ancora maturare.
Erano tempi che mangiavo la frutta solo se la staccavo dalla pianta in giardino e a quel punto mi facevo andar bene anche ribes, lamponi e more in questo ordine di gradimento, capite bene che le more non erano messe un granchè nella graduatoria.
Finchè… non mi capitò di leggere un bel libro di Mary Stewart : la foresta incantata (Thorny Hold).
La storia, un po’ gotica, magistralmente ambientata nella campagna inglese, ruota attorno a un misterioso libro di ricette nel quale dovrebbe esserci una ricetta speciale .. per la gelatina di more.

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Il fascino della raccolta, della cottura e della filtratura mi ha così colpita che da allora le more hanno avuto un balzo nella classifica che non si sarebbero mai aspettate.
Quindi mi ha fatto piacere quel bel piatto di more arrivato inaspettato perchè mi ha fatto tornare in mente il libro.
Lo avevo preso in prestito alla biblioteca, per chi non lo avesse letto metto il link all’unica copia libera (calibre) che ho trovato e all’anteprima di google libri, purtroppo entrambe solo in inglese.
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Ovviamente ho subito preparato la gelatina:

cuocere le more con lo zucchero (in rapporto 2:1) e la scorzetta di limone per una decina di minuti.
Filtrare con una retina e lasciar raffreddare lo sciroppo.

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Rimettere al fuoco con un addensante per marmellate o zucchero gelificante per qualche minuto.

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Geillis (Gilly) Ramesy ha una fata-madrina che ha il potere di materializzarsi nei momenti di maggiore infelicità e solitudine. Questa benefica figura (in realtà una cugina della madre) le lascia in eredità una casa nel Wiltshire, nell’Inghilterra meridionale. Comincia così la magica avventura: una serie di scoperte e di incontri rivelano alla ragazza luoghi sconosciuti e incantati, dove ci sono segreti da svelare e passioni inattese.